Da “Il libro dell’Inquietudine” [111]

Quanto più alta è la sensibilità, e più sottile la capacità di sentire, tanto più assurdamente essa vibra e freme per le piccole cose. E' necessaria una prodigiosa intelligenza per provare angustia per una giornata buia. L'umanità, che è poco sensibile, non prova angustia a causa del tempo, perché fa sempre tempo; non sente la pioggia se non quando essa cade addosso.

La giornata è opaca e molle di un caldo umido. Solitario, in ufficio, passo in rassegna la mia vita e quello che vedo in essa è come la giornata che mi opprime e mi affligge. Mi rivedo bambino contento per un nulla, adolescente che anelava a tutto, uomo senza gioia e senza speranza. E tutto questo è successo nella mollezza e nella opacità, come la giornata che me lo fa vedere e ricordare.

Chi di noi può dire, voltandosi indietro, sulla strada che non ha ritorno, che l’ha seguita come doveva ?

Quando passo dall’aspetto
all’ascolto della tua anima, o musa
mi accorgo che la tua bellezza
altro non è che la cima di un monte
le cui falde affondano dentro di me:
“Quanto più alta è la sensibilità
e più sottile la capacità di sentire,
tanto più assurdamente essa vibra
e freme per le piccole cose”

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