Da “Il libro dell’Inquietudine” [83]

In ogni goccia di pioggia la mia vita fallita piange nella natura. C’è un po’ della mia inquietudine nel gocciolio, nelle raffiche attraverso le quali la tristezza della giornata si rovescia inutilmente sulla terra.
Piove tanto, tanto. Ho l’anima umida a forza di sentirlo. Tanto…la mia carne è liquida e acquosa intorno alla sensazione che ho di essa.

Un freddo inquieto pone delle mani gelide intorno al mio povero cuore. Le ore cineree e […] si allungano, si impianurano nel tempo: gli istanti si trascinano.

Come piove !

Le grondaie vomitano minuscoli torrenti di acqua sempre nuova. Perfino sul fatto che io presti attenzione alle grondaie scende un rumore molesto di acqua. Batte contro la vetrata, indolentemente, lamentosamente la pioggia; […].

Una mano fredda mi stringe la gola e non mi permette di respirare la vita.
Tutto muore in me, anche il sapere che posso sognare !

Non riesco a trovare pace in nessuna posizione. Anche la cosa più morbida su cui mi adagio ha degli spigoli per la mia anima. Tutti gli sguardi che guardo sono così scuri perché batte in loro la luce impoverita di questa giornata propizia a morire senza dolore.
  

Piove tanto
ed in ogni goccia di pioggia
rivedo la mia inquietudine.
Anche l’anima è umida
ed un freddo inquieto attanaglia
il mio cuore e
 non mi permette
di gridare alla vita.

Come piove!
Il rombo di un tuono
si disegna qui,
dentro di me
inquieto.
“Tutto muore in me,
anche il sapere
che posso sognare.”

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